Nel Polesine il biogas rappresenta una realtà in espansione, con un numero di impianti in continua crescita. Recentemente, l’impianto per la produzione di biometano in via Calatafimi a Sarzano ha ricevuto il via libera dalla Regione, evidenziando come il territorio sia diventato un polo strategico per questa forma di energia rinnovabile.
Un quadro complesso e in evoluzione
Mappare tutti i progetti attualmente in corso o in fase di autorizzazione risulta complicato. Infatti, gli impianti con una potenza inferiore a 250 kW non richiedono un’autorizzazione unica, e la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (Via) è necessaria solo per quelli che utilizzano Forsu (frazione organica dei rifiuti solidi urbani). Questo rende difficile avere una visione complessiva.
Secondo Atlaimpianti, la mappa del Gestore dei Servizi Energetici (Gse), nel 2021 si contavano 26 impianti operativi in Polesine con una potenza complessiva di oltre 20 MW. Tra questi, 18 si trovano in comuni come Adria, Porto Tolle e Villadose, con una potenza media vicina a 1 MW. Altri impianti, come quelli a Porto Viro e Porto Tolle, hanno potenze più contenute.
Nuove autorizzazioni e progetti in corso
Negli ultimi mesi, diversi progetti hanno ricevuto l’approvazione o sono stati avviati:
- A luglio 2023, è stato autorizzato un impianto a Sant’Apollinare per la produzione di biometano da biomasse agricole e sottoprodotti animali.
- Ad Ariano, un impianto per biometano liquido è stato inaugurato nell’aprile 2023.
- A Papozze, invece, un progetto è stato bloccato dopo le proteste locali.
- Recentemente, la Regione ha approvato un impianto di Eni a Boara Polesine, finanziato con 17 milioni di euro dal PNRR.
Altri progetti sono in fase di valutazione, come quello di Superenergia a Bergantino, per un impianto che utilizzerà 70mila tonnellate annue di Forsu e sottoprodotti animali, e quello di Ecoambiente a Sarzano, finanziato con 12 milioni di euro.
Critiche e dibattiti pubblici
L’espansione degli impianti di biometano non è priva di controversie. Il Partito Democratico e il Forum dei cittadini hanno espresso preoccupazioni riguardo all’impatto ambientale e alla mancanza di trasparenza nei processi decisionali. Il segretario comunale Francesco Gennaro ha sottolineato la necessità di una gestione coordinata del fenomeno per evitare una proliferazione incontrollata.
Al centro del dibattito è la questione dell’impatto ambientale: mentre i promotori sottolineano i benefici delle energie rinnovabili, i critici mettono in evidenza i potenziali rischi, come le emissioni di polveri sottili e l’incremento del traffico pesante nelle aree coinvolte. Inoltre, la mancanza di coinvolgimento dei cittadini è un tema ricorrente, come nel caso dell’impianto di Sarzano, dove le decisioni sono state prese senza un adeguato confronto pubblico.
Una sfida per il futuro
Il Polesine è ormai un crocevia di iniziative legate al biometano, ma questa crescita deve essere accompagnata da una strategia di sviluppo sostenibile e condivisa. Come sottolineato dal Forum dei cittadini, è essenziale bilanciare la necessità di produrre energia rinnovabile con la tutela del territorio e il benessere delle comunità locali. La sfida è garantire che l’energia del futuro non si trasformi in un onere insostenibile per il presente.
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