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Energie nuove per l’industria europea

Editoriale di aprile 2025

È da tempo chiaro che gli obiettivi europei di decarbonizzazione, che prevedono di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, possano essere raggiungibili solamente tramite un atteggiamento pragmatico e non ideologico, soprattutto nell’attuale situazione politico-economica internazionale.

La necessità di coniugare le esigenze della transizione ecologica con quelle della competitività e del maggiore efficientamento del sistema industriale richiede inoltre soluzioni tecniche all’altezza, sostenute da supply chain adeguate.

In questa logica appare sempre più evidente che il nucleare si presenti come una soluzione in grado di integrare in maniera più che efficace il sistema delle rinnovabili come sviluppato sino ad ora, e contribuire alla migliore elettrificazione possibile del sistema industriale europeo, sia attraverso lo sviluppo dei sistemi di generazione EPR 2 sia tramite gli SMR e gli AMR di terza e quarta generazione.

La notizia, giunta negli scorsi giorni, della definizione del primo IPCEI dedicato al nucleare da parte della Commissione Europea, con la Francia in cabina di regia e l’Italia direttamente implicata insieme ad altri paesi, è un segnale politico di grande rilievo, e fornisce il segnale ufficiale del cambio di marcia del nostro paese su questo tema. Si tratta di un progetto che abbraccia l’intera catena del valore, dai mini-reattori modulari a quelli più avanzati.

Francia ed Italia possono a questo punto pensare di sviluppare insieme, sia a livello di definizione tecnica che a livello di produzione industriale, un contributo importante verso lo sviluppo dei sistemi nucleari attualmente sul tavolo fino ai progetti delle tecnologie per la fusione, pur nella differenza delle rispettive strategie di sviluppo e delle tecnologie adottate.

Questa azione comune, che ha come obiettivo naturale nel medio e lungo termine anche quello della chiusura del ciclo del combustibile all’interno della creazione di energia da fonte nucleare, va intesa sia nel senso di una rafforzata collaborazione bilaterale in campo energetico, sia come contributo a lungo termine in favore dell’autonomia e della sovranità europea. L’ingresso dell’Italia nell’alleanza per il nucleare, cui al momento ha un ruolo da osservatore, appare un passo oramai in fase di definizione, considerato anche la forte vitalità della propria filiera industriale e della propria ricerca nel settore.

Il Forum Italia-Francia dell’Energia del 4 aprile scorso, organizzato da IREFI presso l’Ambasciata d’Italia a Parigi, è stato, a questo proposito, un altro momento di confronto e contatto tra le realtà industriali dei due paesi su un tema così strategico e vedrà subito un rilancio il prossimo 21 maggio a Bruxelles, per portare le posizioni comuni, nel frattempo sviluppate, a livello di Commissione UE.

È arrivato il momento dei fatti, ed in questi casi, in una logica compiutamente democratica, sono le dinamiche economiche a dover sostenere quelle politiche.

Fabrizio Maria Romano, Presidente IREFI

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