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Il Frecciarossa d’Europa: dall’Italia ad Alta Velocità fino a Madrid, Parigi e Berlino

L’ad Fs Donnarumma: Entro il 2026 grazie a un’intesa con Deutsche Bahn e gli austriaci di Öbb sarà operativo il treno verso Monaco Innsbruck. Da questo mese riapre la tratta da Milano alla Francia e a giugno Marsiglia.

In arrivo il Frecciarossa d’Europa, per collegare, ad Alta Velocità, le città più nevralgiche del Vecchio Continente, Milano, Roma, Parigi, Marsiglia, Madrid, Berlino: è questo l’obiettivo internazionale del gruppo Fs, guidato dallo scorso giugno da Stefano Donnarumma.

In tal senso va la riapertura, il primo aprile, della tratta Milano-Parigi e l’avvio, entro il 2026, del Frecciarossa verso la Germania, con corse per Monaco di Baviera estendibili verso la capitale tedesca.

Mentre il 15 giugno partirà il primo treno veloce fra Parigi e Marsiglia.

« Per il Gruppo Fs, l’Europa non è solo un mercato: rappresenta un’opportunità strategica fondamentale che guarda a un futuro di mobilità sempre più integrata, intermodale e sostenibile. La nostra visione è quella di promuovere una mobilità senza soluzione di continuità tra i vari Paesi europei, con il treno come strumento di connessione tra le principali città e metropolitane. In questo scenario, l’intermodalità diventa il cuore pulsante di un sistema di trasporti europeo che contribuisce alla riduzione delle emissioni di CO2 e a un miglioramento della qualità della vita delle persone », afferma Donnarumma.

In un mercato italiano caratterizzato da una concorrenza che andrà intensificandosi con il previsto arrivo dell’operatore francese Sncf, l’espansione all’estero diventa un tassello fondamentale della strategia di crescita delle nostre ferrovie; non a caso, l’estero è per la prima volta un pilastro fondamentale del Piano Fs. «Il Piano Strategico 2025-2029 ha l’obiettivo di valorizzare il business internazionale, per il quale si stima un incremento del volume dei passeggeri del 40%. Il mezzo per raggiungere i target che ci siamo prefissati è FS International, società che mette a sistema tutto ciò che non è Italia e che già è una realtà da 12mila dipendenti e 3 miliardi di fatturato», chiosa l’ad. Alla guida di Fs international, di fatto la holding sotto cui confluiscono tutte le operations al di là delle Alpi, è stato chiamato Luigi Corradi, in precedenza al vertice di Trenitalia dove è stato sostituito da Gianpiero Strisciuglio, a sua volta già ad di Rfi. Le attività internazionali delle nostre Fs includono la Francia, dove la filiale Trenitalia France gestisce la tratta Parigi-Milano via Lione e, come detto, da giugno la Parigi-Marsiglia; la Spagna, dove è da due anni presente il marchio Iryo, diventato in poco tempo il secondo operatore nel settore dell’alta velocità con quote di mercato fra il 23% e il 28% a seconda delle tratte operate; la Germania, mercato in cui Netinera, controllata al 100% da Fs, gestisce il trasporto locale nei laender e su cui il gruppo ha mire di crescita; l’Olanda, dove Qbuzz ha sviluppato la più avanzata piattaforma tecnologica al mondo per la gestione di flotte di autobus a zero emissioni. Senza dimenticare la presenza in Grecia, nel Regno Unito e in Arabia Saudita, dove Fs gestisce 4 linee della metropolitana senza conducente di Riyadh recentemente inaugurata e della quale ha curato anche la progettazione di quella che è riconosciuta come una delle stazioni più belle al mondo.

Tornando alla riapertura del collegamento fra l’Italia e la Francia, il primo aprile alle 6,25 è partito il primo convoglio da Milano Centrale verso la capitale francese dopo che, il 27 agosto 2023, una frana ha bloccato per oltre un anno e mezzo il tunnel del Frejus. Sulla direttrice Milano-Parigi si sviluppano due corse al giorno verso la Ville lumière e due verso la Madonnina. Il mercato francese è sicuramente uno dei più sfidanti per la concorrenza ferroviaria, data la scarsa reciprocità dei pedaggi per utilizzare la rete imposti dai cugini d’oltralpe agli operatori stranieri, ben più elevati rispetto a quelli italiani. E, come detto, a metà giugno sarà avviato il Frecciarossa fra Parigi e Marsiglia, città che in prospettiva potrà essere raggiunta anche da Barcellona. La città catalana è infatti già collegata a Madrid da Iryo. Con l’obiettivo di incrementare i passeggeri trasportati anche sulla più tradizionale Parigi-Lione, Trenitalia France ha recentemente avviato anche il Frecciarossa in configurazione doppia, in sostanza due treni uniti.

La creazione della “metropolitana d’Europa” è in linea con le indicazioni della Commissione europea che punta a favorire l’uso del treno negli spostamenti continentali. « L’obiettivo principale – ha spiegato la Commissione varando i progetti pilota di collegamenti transfrontalieri – è favorire l’uso del treno negli spostamenti continentali pensando al treno come principale alternativa quando si viaggia. Un concetto che mette d’accordo l’intero sistema dei trasporti. Avere come idea concorrenziale, quindi, non la singola azienda ferroviaria, ma il potenziale viaggiatore. Una differenza enorme che vuole disincentivare l’utilizzo dei mezzi privati facendo diventare il treno l’alternativa preferita. Perché è comodo, sostenibile, conveniente e pratico».

Rab per aprire ai privati

Entro il 2026 il Frecciarossa collegherà quindi, in collaborazione con le ferrovie tedesche Deutsche Bahn e austriache Öbb, Roma e Milano a Monaco, con la possibilità di estensione fino a Berlino. I tragitti sono già stati pensati. Partenza da Roma per poi fare tappa a Firenze, Bologna, Verona, Rovereto, Trento, Bolzano, Brennero, Innsbruck e Monaco. Per la corsa che parte dal capoluogo lombardo le fermate sono Brescia, Verona, Bolzano, Brennero, Innsbruck e Monaco.

Ultimo, ma non meno importante elemento, per accelerare lo sviluppo delle attività internazionali e liberare risorse anche a favore del mercato interno, Donnarumma non ha escluso, durante la presentazione del piano industriale lo scorso dicembre, di poter coinvolgere anche fondi di private equity nelle singole realtà all’estero: l’alta velocità italiana è una eccellenza riconosciuta a livello globale e l’interesse potrebbe essere significativo.

Sul fronte dell’Alta velocità domestica intanto procedono le analisi sul cosiddetto modello Rab (Regulated asset base): come spiegato da Donnarumma, l’ipotesi prevederebbe di far entrare un fondo infrastrutturale non necessariamente privato – F2I ha già manifestato la sua disponibilità – nel capitale della società che gestirebbe l’Av nostrana in base a uno schema di remunerazione degli asset e degli investimenti su di essi, il modello Rab, per l’appunto. Esempi in tal senso sono tutti i settori regolati come l’energia e il gas dove società come Terna, Snam o Italgas vedono riconosciuto alle loro attività un tasso di remunerazione, il cosiddetto Wacc, determinato dall’Arera.

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