Da un modello di flessibilità al ribasso a una riorganizzazione industriale
Per diversi decenni, la Francia ha adottato un approccio che prevedeva la progressiva riduzione delle scorte e degli ordini di armamenti, ottimizzando i propri strumenti industriali per una flessibilità al ribasso. Questa strategia è stata dettata dalla volontà di mantenere le competenze industriali controllando al contempo i costi in un contesto di “dividendi della pace”. Ma l’invasione russa in Ucraina ha cambiato radicalmente le carte in tavola: è diventato imperativo aumentare rapidamente il ritmo di produzione.
Gli ostacoli a una produzione accelerata
Se la prima fase di questa trasformazione, che consisteva nell’ottimizzare le risorse esistenti, è stata relativamente semplice, la seconda è più complessa. Si tratta di investire negli strumenti industriali, rafforzare la catena di subappalto e garantire ordini pluriennali per assicurare una visibilità a lungo termine. Tuttavia, questi investimenti si scontrano con vincoli finanziari e criteri ESG che penalizzano l’industria della difesa europea.
Dipendenza dai fornitori e necessità di rilocalizzazione
Un’altra sfida importante è la vulnerabilità della catena di approvvigionamento, soprattutto di fronte alle priorità nazionali degli alleati in tempi di crisi. La rilocalizzazione di alcune attività critiche, come la produzione di polvere da sparo a Bergerac, è una risposta parziale a questo problema. Antoine Bouvier chiede una politica più ambiziosa per ridurre la dipendenza dai fornitori stranieri.
La preferenza europea: un obiettivo strategico
L’ex dirigente deplora l’aumento degli acquisti di armi al di fuori dell’Unione europea, passati dal 50% a quasi il 66% a favore soprattutto degli Stati Uniti. Per invertire questa tendenza, raccomanda una rigorosa applicazione della preferenza europea e un aumento della produzione delle industrie della difesa del continente.
Una strategia in tre fasi: sprint, mezzofondo e maratona
Antoine Bouvier paragona questa trasformazione a una serie di prove sportive: uno sprint per l’aumento immediato della cadenza, una gara di mezzofondo per strutturare gli investimenti e una maratona per lanciare programmi strategici di armamento. Tra questi programmi figurano il Sistema di Combattimento Aereo del Futuro (SCAF), il carro armato MGCS, l’elicottero del futuro ENGRT, il progetto di comunicazione satellitare Iris² e il Futuro Missile da Crociera (FMC). Queste cooperazioni europee dovrebbero consentire di garantire la sovranità rafforzando al contempo le capacità industriali del continente.
L’industria della difesa francese si trova a un punto di svolta decisivo. L’accelerazione dei ritmi di produzione, la delocalizzazione delle attività critiche e l’affermazione di una preferenza europea sono tutte sfide che condizioneranno l’autonomia strategica dell’Europa nei prossimi anni. La prova è impegnativa, ma necessaria per rispondere ai cambiamenti geopolitici in corso e garantire una capacità di difesa efficace e indipendente.
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