La sempre più difficile situazione internazionale, con focolai di guerra che non trovano soluzione e la diplomazia che non riesce a prevalere, mette l’Europa intera di fronte a scelte difficili ma necessarie, e spinge ad alcune considerazioni.
Abbiamo parlato in passato di geometrie variabili alla base del rinnovamento delle politiche strategiche europee: è oramai necessario uscire dalla logica dell’unanimità , quasi sempre impossibile, e di un quadro a 27 arduo da gestire. Sembra necessario partire dai bilateralismi naturali tra gli stati, quelli delle economie reali, e delle capacità industriali, per costruire allargamenti su temi specifici.
In particolare, quello della difesa comune è uno dei temi più delicati. Arrivare ad un’idea di Europa della Difesa condivisa da tutti è per molti aspetti velleitario, se solo si consideri le differenti priorità dei vari scacchieri geografici. I bilateralismi, capaci di allargarsi a tri-lateralismi e a combinazioni volta a volta più allargate su temi e soluzioni comuni specifiche, messi al servizio del continente possono dar la risposta necessaria.
Si tratta quindi di capire quali sono i temi da affrontare, su quale visione strategica e di sviluppo, possibilmente in sede di Consiglio d’Europa. Sarà inoltre necessario appoggiarsi su chi ha le maggiori potenzialità industriali per procedere alle soluzioni, tenendo alta la bandiera della sovranità europea e dell’indipendenza tecnologica.
La collaborazione tra Francia ed Italia è da sempre un punto di riferimento per il continente a livello spaziale e navale, considerando anche i temi del collegamento tra space ed underwater, ed a livello missilistico, dove i lati attivi della collaborazione sono quattro ed impegnano anche UK. Le capacità industriali dei due paesi in questi settori sono riconosciute, e, come abbiamo spesso detto, si tratta di rilanciare le collaborazioni esistenti organizzandone altre, secondo un’idea di strategia ed efficienza di spesa chiara.
Parlare di sviluppo della Difesa significa parlare soprattutto di Innovazione, ed è questo uno dei temi su cui la collaborazione tra i nostri due paesi dovrà necessariamente crescere, creando delle sinergie di base che mettano in condivisione il talento comune e lo facciano crescere, insieme alla rispettiva conoscenza, superando barriere ed incomprensioni che in passato hanno frenato molte eccellenti potenzialità .
La terza edizione dei Dialoghi Italia-Francia: Difesa e Trattato del Quirinale, che avrà luogo a Roma, presso la sede del Senato di Palazzo Giustiniani, il prossimo 13 ottobre, organizzata da IREFI, con il sostegno dell’Ambasciata di Francia a Roma, sarà l’occasione per verificare come sviluppare questa idea di collaborazione, che parte da un bilateralismo naturale e che può, e deve, fare molto per il futuro dell’Europa.
Il Trattato del Quirinale, di cui a novembre festeggeremo il quarto anniversario, si mostra sempre di più come un punto di riferimento giunto al momento giusto, sta a tutti noi utilizzare le sue raccomandazioni ed i suoi suggerimenti nel modo migliore.
Fabrizio Maria Romano, Presidente IREFI
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