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Fincantieri punta sul settore subacqueo per rafforzare la sicurezza delle infrastrutture critiche

Fincantieri lancia una strategia ambiziosa per dominare il settore subacqueo, con un focus sulla protezione delle infrastrutture critiche nei pressi dei porti. Il gruppo ha creato a maggio un Polo tecnologico subacqueo che raggruppa sotto un’unica direzione le competenze nella progettazione di sottomarini, sensori acustici, veicoli autonomi e comunicazioni avanzate. Il suo sistema Deep combina droni subacquei, reti di sensori, un centro di comando in tempo reale e intelligenza artificiale per monitorare e difendere cavi, oleodotti e altre installazioni vulnerabili.

Fincantieri considera il « settore subacqueo » come una nuova frontiera strategica, paragonabile allo spazio, e stima che il mercato globale subacqueo potrebbe raggiungere 50 miliardi di euro l’anno, di cui spera di catturarne quasi la metà. Intende basarsi sull’industrializzazione e sull’innovazione per consolidare la sua posizione di leader mondiale in questo settore a doppio uso: civile e militare.

Parallelamente, il gruppo investe nella digitalizzazione dei porti, attraverso la joint-venture Fincantieri Ingenium con Accenture, per ottimizzare la catena logistica dai fondali marini fino ai terminal ferroviari e stradali. Questo progetto mira a migliorare il monitoraggio, l’automazione e la manutenzione predittiva delle infrastrutture portuali.

Infine, Fincantieri punta anche all’internazionalizzazione: propone il suo sistema di sicurezza subacquea per porti sensibili, come quello di Odessa in Ucraina. Il progetto presentato comprende sonar, radar, droni e sistemi di comunicazione in tempo reale per creare una « bolla di sicurezza » attorno alle infrastrutture sottomarine, sottolineando l’importanza crescente delle minacce ibride nelle aree marittime.