Entro la fine di questo mese saranno disponibili i risultati del lavoro della Piattaforma per il nucleare sostenibile voluta dal Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin che ha, da qualche giorno, anche riferito alle Commissioni Ambiente ed Attività produttive della Camera su questo importante tema.Â
Si tratta dell’ennesimo segnale di una rinnovata attenzione del governo italiano sul nucleare, ed in particolare su quello di nuova generazione, su cui saranno presto disponibili delle linee guida e la relativa road map temporale per l’abilitazione di questa fonte di energia in Italia tramite le nuove tecnologie sostenibili. Si tratta di soluzioni che risolvono quei problemi di sicurezza che avevano interrotto i precedenti progetti nel nostro paese.
La tecnologia italiana nel settore è tradizionalmente di altissimo livello, e le scelte politiche degli ultimi decenni avevano creato una vera e propria diaspora di competenze scientifiche che erano andate a sostenere la ricerca ed il potenziale energetico di altri paesi, soprattutto oltralpe. La necessità di un approccio non ideologico al problema della decarbonizzazione delle fonti di energia, connessa alla necessità di fonti continue che siano in grado di integrare quelle rinnovabili, riporta finalmente al centro della scena queste competenze.
Un anno e mezzo fa avevamo segnalato l’intesa tra Ansaldo Nucleare, Ansaldo Energia, EDF ed Edison, con una lettera di intenti per la cooperazione industriale nel settore dell’energia atomica in Italia, volta a verificare le potenzialità di sviluppo e di applicazione del nuovo nucleare. A quell’intesa era però necessario un sostegno politico che nel frattempo è divenuto sempre più evidente, soprattutto con riferimento agli Small Modular Reactors, su cui si stanno cominciando a definire anche i necessari accordi di tipo industriale.Â
E’ questo uno dei temi centrali insieme a quelli relativi alla Space Economy, alla Difesa, alle Infrastrutture dei Trasporti ed alle Deep Technologies su cui si possono costruire delle sinergie efficaci con la Francia, necessarie allo sviluppo di una vera sovranità europea, che appare sempre più necessaria, considerati gli scenari di tipo globale che si stanno sviluppando.Â
Il Trattato del Quirinale parla esattamente di questi temi, e li definisce centrali per sviluppare un approccio bilaterale costruttivo. Come abbiamo avuto modo di affermare è da accordi come questi, destinati ad allargarsi secondo logiche di vicinanza che partono dalla dinamiche economiche, che potremo anche pensare a rivitalizzare il quadro europeo, che ora appare in difficoltà .Â
Fabrizio Maria Romano, Presidente IREFI
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