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Le virtù del bilateralismo

Editoriale di gennaio 2025

L’apertura di questo anno è caratterizzata da una serie di inquietudini legate all’inizio della seconda presidenza di Trump negli USA, ed alle problematiche generate da alcune sue dichiarazioni, soprattutto quelle relative alla spesa che l’Europa dovrebbe destinare alla Difesa.

Al di là di quelle che sono senz’altro delle esagerazioni, il problema della Difesa Comune Europea sembra porsi oramai come qualcosa di ineludibile e necessario. Sarà quindi importante capire come creare le condizioni per renderla possibile, favorendo ad esempio gli investimenti nel settore oppure seguendo le indicazioni contenute nel rapporto Draghi relative all’aggregazione a livello europeo degli acquisti. Un’altra strada potrebbe essere quella dell’emissione di un nuovo debito comune a livello europeo.

In ogni caso, e qualsiasi possa essere la strada intrapresa, un’interlocuzione italo-francese su questo tema sembra necessaria, sia per la rilevanza della comune azione nel settore navale, compreso il dominio sottomarino, ultimamente divenuto sempre più centrale, sia per l’indiscussa importanza del rispettivo contributo al settore aerospaziale.

Il bilateralismo tra Italia e Francia che abbiamo reputato molto indicato per rilanciare l’Europa, partendo dal tessuto economico e dagli interessi reciproci segnalati al suo interno, può quindi giocare un ruolo decisivo anche in questo caso, con ricadute evidenti sia per il versante occidentale che per quello meridionale della NATO.

La seconda edizione dei Dialoghi Italia-Francia : Difesa e Trattato del Quirinale, che avrà luogo a Parigi il prossimo 7 marzo, nella sede del Senato francese al Palais du Luxembourg ed organizzata da IREFI insieme al CEPS, arriva quindi in un momento opportuno e si collega in maniera naturale alle altre iniziative bilaterali promosse da IREFI sul tema dell’Innovazione e dello sviluppo comune sulle Deep Technologies.

Per molti motivi, anche di carattere storico e strategico, sono al momento possibili tra i nostri due paesi intese ed accordi che in passato sarebbero stati molto più difficili. Serve capacità di visione comune e, come segnalato già in passato, la volontà di fare un passo indietro nella logica dell’interesse nazionale, sposando quello più vasto dell’Europa.

La logica bilaterale, capace poi di allargarsi a triangolazioni ulteriori, è quindi un mattone per costruire un avvenire solido alle giovani generazioni, che devono vedere nell’Europa del futuro un ambiente sicuro e soddisfacente dove far crescere il proprio talento. Offrire opportunità nel segno della resilienza e della motivazione, in direzione di una reale sovranità da costruire, è la prospettiva su cui i nostri due paesi devono incamminarsi senza ulteriori indugi.

Fabrizio Maria Romano, Presidente IREFI

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