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L’Italia entra nell’Alleanza nucleare europea: svolta ufficiale il 16 giugno a Lussemburgo

L’Italia farà il suo ingresso ufficiale nell’Alleanza europea per il nucleare, il gruppo guidato dalla Francia che mira a rilanciare l’energia atomica come pilastro della transizione energetica continentale. Lo ha annunciato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, durante il festival “Pianeta 2030” organizzato dal Corriere della Sera a Milano. “Passiamo da semplici osservatori ad attori protagonisti. È una scelta politica chiara”, ha dichiarato il ministro, anticipando che l’adesione sarà formalizzata durante il Consiglio Energia del 16 giugno a Lussemburgo.

Da osservatori a protagonisti

L’Italia aveva finora partecipato alle attività dell’Alleanza solo con lo status di osservatore, mantenendo una posizione prudente legata anche al peso simbolico del referendum del 1987 che sancì l’uscita del Paese dal nucleare. Tuttavia, negli ultimi mesi, il governo ha dato segnali sempre più concreti di voler tornare a investire in questa tecnologia, con una visione che punta al nucleare di nuova generazione come parte integrante — e non sostitutiva — del mix energetico nazionale.

L’Alleanza guidata da Parigi

La svolta italiana arriva a oltre un anno dalla nascita dell’Alleanza nucleare, costituita il 29 febbraio 2023 a Stoccolma. L’iniziativa prese slancio dopo che l’energia nucleare venne inclusa nella Tassonomia verde dell’Unione Europea, rendendola finanziabile come fonte sostenibile. Attualmente fanno parte dell’Alleanza Paesi come Francia, Polonia, Romania, Repubblica Ceca e Svezia, a cui si aggiungono ora formalmente anche Belgio, Estonia e Italia, mentre il Regno Unito partecipa come osservatore esterno.

La motivazione italiana: numeri e prospettive

La scelta di Roma è sostenuta da valutazioni economiche e strategiche. “Consumiamo oggi 310 miliardi di kilowattora — ha spiegato Pichetto — ma entro il 2040 ne serviranno almeno 600. Se vogliamo restare un Paese competitivo, dobbiamo garantire sicurezza e autonomia energetica”. Non a caso, già alla COP28 di Dubai l’Italia si era unita ai firmatari della dichiarazione internazionale per triplicare la capacità nucleare globale entro il 2050.

Verso il nucleare di nuova generazione

Nel frattempo, sul fronte interno, il governo ha avviato il percorso legislativo per autorizzare il nucleare di nuova generazione. È in discussione in Parlamento un disegno di legge ad hoc ed è stata costituita Nuclitalia, la nuova società partecipata da Enel, Ansaldo Energia e Leonardo, che si occuperà dello sviluppo tecnologico e della valutazione del mercato. L’obiettivo, ambizioso ma chiaro, è arrivare a una prima produzione di energia da reattori modulari (SMR) entro il 2035.

Un segnale forte per l’Europa

La decisione dell’Italia rappresenta un punto di svolta in un dibattito nazionale ancora acceso, ma segna anche la volontà del governo di rientrare nel gruppo dei Paesi leader della transizione energetica, contribuendo con le proprie competenze industriali e scientifiche a uno dei dossier più strategici dell’Europa del futuro.

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