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L’Italia vola nell’export: supera il Giappone e diventa il quarto esportatore al mondo

L’Italia continua a stupire il mondo con una performance economica straordinaria: nei primi sette mesi del 2024, il Belpaese ha superato il Giappone, diventando il quarto esportatore mondiale. Questo traguardo, senza precedenti nella storia economica del paese, è stato raggiunto in un contesto globale complesso, segnato dal rallentamento del commercio internazionale. Nonostante le difficoltà del mercato globale, l’Italia è riuscita a emergere come un modello di resilienza e innovazione, confermando la vitalità del suo sistema produttivo e l’eccellenza del Made in Italy.

Un primato celebrato al Sud Export Forum

Questa straordinaria performance è stata uno dei temi centrali della 87ª edizione della Campionaria Internazionale, tenutasi presso la Fiera del Levante di Bari. Durante l’incontro “Internazionalizzazione del sistema fieristico italiano e geopolitica del Mediterraneo”, esperti, imprenditori e rappresentanti istituzionali hanno analizzato i fattori che hanno reso possibile questo successo e discusso come renderlo strutturale nel lungo termine.

Gaetano Frulli, uno dei relatori principali, ha sottolineato l’importanza delle fiere come strumento strategico per promuovere il commercio internazionale:
“Le fiere sono lo spazio dove le persone si incontrano, conoscono e comprendono il valore dei prodotti. È su questa nuova visione che dobbiamo costruire il nostro percorso”.

L’evento, organizzato dal Forum Italiano dell’Export e dalla Nuova Fiera del Levante, ha visto la partecipazione di figure di spicco del panorama economico, come Vincenzo De Luca, ambasciatori, e imprenditori come Paolo Barletta. Lorenzo Zurino, presidente del Forum Italiano dell’Export, ha dichiarato con entusiasmo:
“Il nostro format ‘Sud Export Forum’ si è dimostrato un successo consolidato. Anche quest’anno, grazie alla collaborazione con Ice, Simest e altri attori chiave, siamo pronti a creare nuove opportunità per il Mezzogiorno e per l’Italia intera”.

I numeri dell’Italia nell’export mondiale

Secondo le statistiche del WTO relative al 2023, l’Italia si è collocata al sesto posto per valore assoluto di esportazioni, con 670 miliardi di dollari (circa 626 miliardi di euro). Tuttavia, escludendo i Paesi Bassi, che registrano un alto volume di merci semplicemente in transito, l’Italia è effettivamente il quinto esportatore mondiale. Ancora più significativo è il sorpasso sul Giappone: con un export diversificato e altamente specializzato, l’Italia raggiunge il quarto posto, rappresentando il 5% delle esportazioni mondiali.

Un’evoluzione straordinaria negli ultimi decenni

Quarant’anni fa, l’Italia era sinonimo di moda, arredamento e agroalimentare. Oggi, pur mantenendo una posizione dominante in questi settori, ha ampliato la sua offerta, includendo prodotti farmaceutici, meccanica di precisione, beni di lusso e tecnologie avanzate. Secondo Marco Fortis, direttore della Fondazione Edison, questo cambiamento è il risultato di investimenti strategici e di una politica industriale lungimirante, iniziata con il Piano Industria 4.0 nel 2016.

Dal 2016 al 2023, le esportazioni italiane sono cresciute del 48%, superando nettamente quelle di Francia (+28%) e Germania (+27%). Questo slancio ha permesso al paese di mantenere la propria quota di mercato globale nonostante la crescente competizione cinese e la crisi di settori chiave come l’automobilistico tedesco.

I settori trainanti del Made in Italy

Il successo dell’Italia nell’export è dovuto alla diversificazione e all’eccellenza in numerosi settori. Tra i principali troviamo:

  • Moda: Gioielli, borse, calzature e occhiali continuano a rappresentare il cuore pulsante del Made in Italy, generando nel 2023 un surplus commerciale di 37,1 miliardi di dollari.
  • Agroalimentare: Vini, pasta, formaggi e prodotti da forno guidano un settore che ha registrato un attivo di 31,9 miliardi di dollari.
  • Arredamento e materiali da costruzione: Con piastrelle ceramiche e mobili, questo settore ha generato un surplus di 16,8 miliardi di dollari.
  • Meccanica e macchinari: L’Italia è leader globale nella produzione di macchine per imballaggio, rubinetteria e refrigerazione, con un surplus di 57,8 miliardi di dollari.
  • Farmaceutica e cosmetica: Questo settore, trainato dall’export di farmaci e prodotti di bellezza, ha registrato un attivo di 22,9 miliardi di dollari.

I “magnifici 7” settori del Made in Italy

La Fondazione Edison identifica sette pilastri dell’eccellenza italiana:

  • Fashion (moda, pelletteria, calzature)
  • Food, wine and tobacco (agroalimentare e vini)
  • Furniture and building materials (arredamento e materiali da costruzione)
  • Metal products (prodotti metallici)
  • Machinery (macchinari e attrezzature)
  • Motor yachts and transport equipment (yacht e mezzi di trasporto esclusi i veicoli)
  • Medicaments and personal care products (farmaceutici e cosmetici)

Sfide e prospettive future

Nonostante i successi, il futuro del sistema produttivo italiano non è privo di sfide. La diminuzione della popolazione e la scarsa attrattività del settore industriale per le nuove generazioni rappresentano rischi concreti. Tuttavia, con politiche mirate e ulteriori investimenti in innovazione, l’Italia ha tutte le carte in regola per consolidare il proprio ruolo di leader nel commercio globale.

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