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Quattro domande a

Massimo Claudio Comparini, Managing Director della Space Business Unit di Leonardo

IREFI: Leonardo e le sue partecipate, Telespazio e Thales Alenia Space, sono tutte coinvolte nella futura costellazione italiana di osservazione della Terra, IRIDE. L’obiettivo è quello di creare una costellazione al 100% italiana. Allo stesso tempo, però, altri Paesi europei, in particolare la Francia, stanno progettando di sviluppare le proprie piattaforme, mentre sarebbe possibile per i Paesi europei lavorare insieme. Lei prevede lo sviluppo di piattaforme multiuso congiunte per microsatelliti a livello europeo, in particolare tra Francia e Italia? Se sì, in che modo?

Massimo Claudio Comparini: IRIDE, realizzata in Italia su iniziativa del Governo con fondi del PNRR, e sotto la gestione contrattuale dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e team integrato con l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), è uno tra i più importanti programmi spaziali europei nell’ambito dell’Osservazione della Terra. Il suo obiettivo è quello di raccogliere dati, con un sistema di diverse costellazioni, sul nostro Pianeta insieme ad altri sistemi spaziali nazionali ed europei. Si tratta di una costellazione ibrida composta da satelliti di classe diversa con sensori per monitorare il nostro pianeta e naturalmente il territorio nazionale.

Leonardo insieme alle sue joint venture Telespazio (Leonardo 67% e Thales 33%) e Thales Alenia Space (Thales 67% e Leonardo 33%) è ampiamente coinvolta nello sviluppo di questo programma. Thales Alenia Space realizzerà 12 satelliti basati su tecnologia SAR (Synthetic Aperture Radar) più uno basato su tecnologia ottica. I satelliti di Thales Alenia Space si baseranno sulla piattaforma innovativa NIMBUS. Leonardo a Campi Bisenzio (Firenze) realizza 5 strumenti iperspettrali compatti e leggeri per la costellazione, che fanno dell’Italia un’eccellenza nel mondo per questa tecnologia. Questi satelliti si basano invece sulla piattaforma PLATiNO. Per quanto riguarda invece gli aspetti dell’infrastruttura operativa a terra, sarà Telespazio, come prime contractor a realizzare il Flight Operations Segment (FOS) della costellazione, per i satelliti basati su piattaforme NIMBUS e PLATiNO. Senza dimenticare gli aspetti, fondamentali, di cyber security: il Global Security Operation Centre (SOC) di Leonardo supporterà il FOS con un monitoraggio in tempo reale della sicurezza. Infine, e-GEOS (azienda 80% Telespazio, 20% ASI) realizzerà per ESA il “marketplace” digitale, l’infrastruttura di accesso ai dati e ai servizi di IRIDE per enti istituzionali e clienti commerciali, trasformando l’osservazione della Terra in un dominio globale e di utilità collettiva e favorendo l’adozione dei servizi di geoinformazione nel quotidiano.

La nostra esperienza industriale con IRIDE, una costellazione dedicata all’osservazione della Terra, rappresenta un modello di come le competenze nazionali possano contribuire a creare soluzioni, architetturali e tecnologiche, competitive per l’Europa. Il nostro approccio prevede lo sviluppo di componenti interoperabili e l’utilizzo di piattaforme modulari per rispondere a diverse esigenze con una base tecnologica comune di soluzioni scalabili e flessibili, che possano essere impiegate per diverse applicazioni.

In tal senso, la cooperazione tra l’Italia e la Francia, storici partner nel settore spaziale, è sicuramente agevolata attraverso la partnership strategica tra Leonardo e Thales, con la Space Alliance, che, attraverso Telespazio e Thales Alenia Space, permette una maggiore sinergia industriale tra i due Paesi.

Con il supporto delle istituzioni europee e di una visione industriale condivisa, siamo pronti a collaborare e lavorare per far sì che l’Europa continui a occupare una posizione di leadership nelle tecnologie per l’osservazione della Terra e nello sviluppo di soluzioni innovative e competitive per la sicurezza e la sostenibilità globale ad esempio contribuendo al concetto di costellazioni federate per l’osservazione della Terra che l’Agenzia Spaziale Europea sta promovendo.

 
IREFI: Leonardo, con Telespazio e Thales Alenia Space, è fortemente coinvolta in numerose importanti missioni spaziali. In Italia sono presenti dei siti che possono essere considerati come delle eccellenze nel mondo, ad esempio Nerviano, Campi Bisenzio o Torino di Thales Alenia Space e Il Centro Spaziale del Fucino di Telespazio. Quale potrebbe essere in questo campo il valore aggiunto della cooperazione tra Francia e Italia? 

Massimo Claudio Comparini: In Italia, Leonardo e le sue joint venture occupano circa il 70% del totale degli addetti del settore spaziale. La presenza sul territorio è capillare: centri di eccellenza si trovano in Lombardia, Piemonte, Toscana, Lazio, Abruzzo, Basilicata, Sicilia. L’azienda collabora in modo costante e continuativo con istituzioni, università, centri di ricerca, aziende, piccole e medie imprese e start-up. Locomotiva che traina una filiera di innovazione. Leonardo mette a sistema le capacità manufatturiere e scientifiche della supply chain spaziale italiana, garantendo la partecipazione di PMI, università e centri di ricerca ai grandi programmi di collaborazione internazionale, a livello europeo e transatlantico. Un contributo fondamentale per il posizionamento strategico del Paese nello scenario spaziale globale.

Nascono a Campi Bisenzio (Firenze) gli “occhi” di numerosi satelliti di osservazione della Terra o dell’Universo, come il sensore iperspettrale di PRISMA e presto anche della costellazione IRIDE, ma anche, ad esempio, “il cacciatore di fulmini” a bordo del programma europeo Meteosat. Sempre qui stiamo realizzando i telescopi della missione PLATO dell’ESA che andranno alla ricerca di esopianeti. Il nostro sito di Nerviano è invece un centro di eccellenza per quanto riguarda sistemi complessi di robotica, ad esempio è stata realizzata qui la trivella della missione ExoMars 2028, ma anche bracci robotici come quello per una futura missione di in-orbit-service a beneficio della sostenibilità delle orbite. Sempre a Nerviano nascono pannelli solari che alimentano oltre 60 missioni spaziali in orbita e gli orologi atomici più precisi in orbita, a bordo dei satelliti di Galileo.

Il Centro Spaziale “Piero Fanti” del Fucino di Telespazio è il più importante teleporto al mondo per usi civili, con le sue oltre 170 antenne su 370mila metri quadrati di superficie. Attivo 24 ore su 24 ogni giorno dell’anno, supporta le attività di lancio e controlla i satelliti di numerose missioni spaziali in orbita intorno alla Terra. Inoltre, garantisce servizi di telecomunicazione, televisivi e multimediali su scala globale. All’interno del Fucino ha sede uno dei centri che controllano e gestiscono il programma europeo di navigazione e localizzazione satellitare Galileo (Galileo Control Centre) e sorgerà uno dei centri di controllo per la futura costellazione europea per le comunicazioni sicure IRIS2. Sempre al Fucino, sono presenti i centri di controllo dei sistemi satellitari nazionali per l’osservazione della Terra COSMO-SkyMed e PRISMA.

Il sito di Thales Alenia Space a Torino, invece, ricopre un ruolo chiave nel supportare l’esplorazione umana e robotica del nostro sistema solare, sviluppando soluzioni e tecnologie per accompagnare la vita nello Spazio. È nato in questo sito oltre il 40% dei moduli abitabili della stazione spaziale internazionale e, presto, anche circa l’80% dei moduli della stazione spaziale lunare, il Lunar Gateway. Forte delle sue competenze, il sito di Torino è inoltre coinvolto nella realizzazione di future abitazioni per le stazioni commerciali in orbita terrestre bassa. Non solo, Torino è inoltre il luogo in cui sono state sviluppati importanti missioni come ExoMars 2028.

Presto a Roma, con Thales Alenia Space, sorgerà la più grande Space Smart Factory in Europa, una struttura produttiva che utilizza tecnologie digitali quali augmented e virtual reality, virtual e hybrid testing e artificial intelligence per progettare e costruire con elevata capacità produttiva – fino a due satelliti per settimane della classe 200-250 kg – e condividere tramite la collaborazione pubblico privata con l’Agenzia Spaziale Italiana spazi di lavoro collaborativo progettuale e produttivo con la filiera spaziale.

IREFI: In un ambiente sempre più competitivo e collaborativo, quali sono le partnership internazionali più importanti per Leonardo al momento nel settore spaziale, e come influenzano i progetti e le missioni attuali?

Massimo Claudio Comparini: Leonardo collabora attivamente con partner strategici a livello globale per consolidare la sua posizione nel settore spaziale e contribuire a missioni istituzionali e commerciali d’importanza internazionale. Tra le collaborazioni più rilevanti spiccano quelle con l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e la NASA, oltre alle numerose partnership industriali. Questi accordi ci permettono di partecipare a programmi ambiziosi come Copernicus e Galileo per l’osservazione della Terra e la navigazione satellitare, nonché ad Artemis, il programma per il ritorno sulla Luna. 

In Europa, il Gruppo ha stabilimenti in Francia, Germania, Regno Unito, Spagna, Belgio e Romania. Sedi e centri spaziali sono presenti anche negli Stati Uniti, in America Latina e in Oceania.

L’alta tecnologia di Leonardo è presente nelle missioni spaziali internazionali più importanti, tra cui COSMO-SkyMed, PRISMA, IRIDE, Galileo, Copernicus, Meteosat Third Generation, BepiColombo, In orbit servicing, James Webb Space Telescope, Hera, Venus Express, ExoMars, Artemis, Mars Sample Return, Juno, JUICE, Euclid e CHEOPS.

Grazie alla lunga esperienza e alle sinergie, Leonardo continua ad essere al centro delle innovazioni tecnologiche che guidano l’esplorazione e l’uso sostenibile dello spazio.

IREFI: La collaborazione tra Leonardo e l’Agenzia Spaziale Italiana per lo sviluppo delle future missioni lunari rappresenta un traguardo importante per l’esplorazione spaziale europea. In che modo questa iniziativa si inserisce nel contesto più ampio della partecipazione europea al programma Artemis e quali sinergie prevedete tra i contributi francesi, italiani e quelli degli altri partner europei per supportare le future missioni abitate sulla Luna?

Massimo Claudio Comparini: La collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) per lo sviluppo di un habitat lunare rappresenta un contributo strategico al programma Artemis, promuovendo il ruolo di primo piano dell’Europa nell’esplorazione lunare. Questa iniziativa si integra perfettamente nella visione europea, guidata dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA), di garantire tecnologie all’avanguardia per supportare missioni abitate sostenibili. L’expertise italiana nello sviluppo di sistemi abitativi spaziali avanzati, unita alle competenze industriali francesi e di altri partner europei, rafforza la capacità del continente di contribuire in modo significativo all’esplorazione lunare e alle future infrastrutture necessarie per una presenza stabile sulla Luna.

Le sinergie tra i contributi europei, inclusi quelli italiani e francesi, si basano su una cooperazione industriale e istituzionale consolidata, che massimizza il valore delle tecnologie complementari di ciascun Paese. Leonardo con Thales Alenia Space e Telespazio mettono a disposizione una serie di competenze distintive nel campo delle infrastrutture, della robotica, della generazione della potenza e della connettività. 

Ad esempio la capsula Orion, il veicolo spaziale che trasporterà gli astronauti nelle missioni di ritorno alla Luna, è dotato del modulo di servizio europeo European Service Module (ESM) con una serie di tecnologie di Leonardo e Thales Alenia Space. Thales Alenia Space è inoltre in prima linea nella realizzazione di un habitat lunare e per il gateway lunare, la prima stazione in orbita cis-lunare, con la fornitura di diversi moduli pressurizzati dove gli astronauti potranno vivere e condurre le loro attività. 

Anche la robotica sarà un alleato fondamentale per la presenza permanente e sostenibile dell’uomo sulla Luna e, in questo settore, Leonardo sta già realizzando una trivella per l’ESA che andrà alla ricerca di ghiaccio e altre sostanze nel sottosuolo della Luna con una missione commerciale della NASA.

Ma oltre alle infrastrutture e la robotica, presto sulla Luna sarà necessaria la digitalizzazione del suo ecosistema, a partire dalla creazione di una rete di servizi di telecomunicazioni e navigazione che garantisca il costante contatto degli astronauti e dei sistemi robotici con i centri di controllo, oltre che un corretto e preciso posizionamento sulla superficie. Telespazio, a guida di un consorzio internazionale, è stata selezionata dall’ESA per lo studio di un’infrastruttura “Moonlight” per le telecomunicazioni e navigazione lunare. La digitalizzazione implicherà la generazione di numerosi dati che, un giorno, potrebbero essere elaborati e conservati da supercomputer e sistemi cloud direttamente sulla Luna. Tecnologie in cui Leonardo è in prima linea.

Le collaborazioni europee e internazionali permettono di ottimizzare tempi e risorse, garantendo il successo di programmi ambiziosi come Artemis e contribuiscono a posizionare l’Europa come partner imprescindibile nella nuova era dell’esplorazione spaziale.

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