L’Italia guarda al nucleare come una soluzione strategica per la transizione energetica e per raggiungere l’obiettivo delle emissioni zero entro il 2050. Il governo punta sul nucleare di nuova generazione per coprire il 20% della generazione elettrica e ridurre progressivamente la dipendenza dal gas naturale. L’annuncio ufficiale di un piano dettagliato è previsto per metà dicembre, segnando un passo cruciale verso un futuro più sostenibile.
Il contesto energetico: la visione al 2050
Per soddisfare i consumi energetici previsti nel 2050, il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (Pniec) delinea una roadmap ambiziosa. Entro il 2030, l’Italia intende produrre 70 gigawatt di energia da fonti rinnovabili, coprendo i due terzi del fabbisogno elettrico nazionale. Parallelamente, il governo si impegna ad eliminare il carbone entro il 2025 e il petrolio a breve termine, lasciando il gas come unica fonte di transizione fino al 2050.
A quella data, l’obiettivo è chiaro: un mix energetico composto per l’80% da rinnovabili e per il restante 20% dal nucleare. Questo approccio punta a sostituire il gas naturale, attualmente necessario per garantire stabilità alla rete, con una fonte di energia sicura, verde e programmabile come il nucleare.
Il ritorno del nucleare
Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha ribadito l’importanza di creare un quadro giuridico che permetta all’Italia di adottare il nucleare di nuova generazione non appena la tecnologia sarà disponibile. Questa scelta è sostenuta dalla tassonomia europea, che riconosce il nucleare come energia verde e a zero emissioni.
La “bozza zero” del dispositivo legislativo, attesa per dicembre, definirà le norme per la ricerca e la realizzazione di prototipi sul territorio nazionale, superando gli attuali limiti normativi. Questo consentirà di sviluppare una filiera industriale italiana competitiva e innovativa.
I mini reattori: la promessa degli SMR
Tra le tecnologie in fase di studio spiccano gli Small Modular Reactors (SMR), piccoli reattori nucleari che offrono maggiore flessibilità e sicurezza. Enel, in collaborazione con Ansaldo Nucleare e Leonardo, sta avviando una nuova società dedicata agli SMR, con l’obiettivo di accelerare la ricerca e lo sviluppo di queste soluzioni.
Un ruolo di rilievo è giocato anche da Newcleo, un’azienda italiana con sede a Torino e quartier generale a Parigi. Fondata dal fisico Stefano Buono, Newcleo è specializzata nello sviluppo di reattori raffreddati a piombo (LFR) e sta collaborando con Enea per creare il primo simulatore elettrico di un reattore a piombo liquido.
La fusione nucleare: la rivoluzione del futuro
In parallelo, il mondo guarda con interesse alla fusione nucleare, una tecnologia che potrebbe rivoluzionare il settore energetico, eliminando i limiti della fissione attuale. In questo campo, l’Italia è protagonista grazie alla collaborazione tra Eni e il Massachusetts Institute of Technology (MIT). Questo progetto punta a portare la fusione da sogno a realtà , con applicazioni concrete entro i prossimi decenni.
Un piano strategico per il futuro
Il ritorno al nucleare rappresenta una scommessa cruciale per l’Italia. Investire nelle nuove tecnologie nucleari, come gli SMR e la fusione, significa garantire sicurezza energetica, ridurre le emissioni e creare opportunità industriali. Tuttavia, il successo di questa transizione dipenderà dalla capacità di definire un quadro normativo chiaro e di mobilitare investimenti pubblici e privati.
Con l’annuncio previsto a dicembre e il dibattito parlamentare a gennaio, il nucleare potrebbe tornare al centro della politica energetica italiana, segnando l’inizio di una nuova era.
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