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Tamburi di guerra

Editoriale di settembre/ottobre

Tamburi di guerra.

La sempre più difficile situazione internazionale, con focolai di guerra che non trovano
soluzione e la diplomazia che non riesce a prevalere, mette l’Europa intera di fronte a scelte
difficili ma necessarie, e spinge ad alcune considerazioni.

Abbiamo parlato in passato di geometrie variabili alla base del rinnovamento delle politiche
strategiche europee: è oramai necessario uscire dalla logica dell’unanimità, quasi sempre
impossibile, e di un quadro a 27 arduo da gestire. Sembra necessario partire dai bilateralismi
naturali tra gli stati, quelli delle economie reali, e delle capacità industriali, per costruire
allargamenti su temi specifici.

In particolare, quello della difesa comune è uno dei temi più delicati. Arrivare ad un’idea di
Europa della Difesa condivisa da tutti è per molti aspetti velleitario, se solo si consideri le
differenti priorità dei vari scacchieri geografici. I bilateralismi, capaci di allargarsi a tri-
lateralismi e a combinazioni volta a volta più allargate su temi e soluzioni comuni specifiche,
messi al servizio del continente possono dar la risposta necessaria.

Si tratta quindi di capire quali sono i temi da affrontare, su quale visione strategica e di
sviluppo, possibilmente in sede di Consiglio d’Europa. Sarà inoltre necessario appoggiarsi su
chi ha le maggiori potenzialità industriali per procedere alle soluzioni, tenendo alta la
bandiera della sovranità europea e dell’indipendenza tecnologica.

La collaborazione tra Francia ed Italia è da sempre un punto di riferimento per il continente
a livello spaziale e navale, considerando anche i temi del collegamento tra space ed
underwater, ed a livello missilistico, dove i lati attivi della collaborazione sono quattro ed
impegnano anche UK. Le capacità industriali dei due paesi in questi settori sono riconosciute,
e, come abbiamo spesso detto, si tratta di rilanciare le collaborazioni esistenti organizzandone
altre, secondo un’idea di strategia ed efficienza di spesa chiara.

Parlare di sviluppo della Difesa significa parlare soprattutto di Innovazione, ed è questo uno
dei temi su cui la collaborazione tra i nostri due paesi dovrà necessariamente crescere,
creando delle sinergie di base che mettano in condivisione il talento comune e lo facciano
crescere, insieme alla rispettiva conoscenza, superando barriere ed incomprensioni che in
passato hanno frenato molte eccellenti potenzialità.

La terza edizione dei Dialoghi Italia-Francia: Difesa e Trattato del Quirinale, che avrà luogo a
Roma, presso la sede del Senato di Palazzo Giustiniani, il prossimo 13 ottobre, organizzata da
IREFI, con il sostegno dell’Ambasciata di Francia a Roma, sarà l’occasione per verificare
come sviluppare questa idea di collaborazione, che parte da un bilateralismo naturale e che
può, e deve, fare molto per il futuro dell’Europa.

Il Trattato del Quirinale, di cui a novembre festeggeremo il quarto anniversario, si mostra
sempre di più come un punto di riferimento giunto al momento giusto, sta a tutti noi utilizzare
le sue raccomandazioni ed i suoi suggerimenti nel modo migliore.

Fabrizio Maria Romano Presidente IREFI