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Questo sarà il quarto Natale di guerra consecutivo per l’Europa e si spera possa essere l’ultimo. Ma in ogni caso esistono sul terreno delle urgenze che riguardano l’Europa e che non possono più essere differite, sia nel campo della Difesa che in altri ambiti strategici.

Il documento di programmazione strategica degli USA, reso noto in questi giorni, parla esplicitamente della necessità per il nostro continente di provvedere in modo autonomo alla propria difesa. Difficile che i tempi siano quelli previsti dal testo in questione, ma se pure si riuscisse a spostare l’asticella al 2030 la sostanza non cambierebbe.

La sfida è sempre quella segnalata a suo tempo dalla relazione di Mario Draghi e riguarda l’irrilevanza per il nostro continente nel quadro globale che si sta preparando, e rispetto al quale gli USA dichiarano esplicitamente che non possono più permettersi di pagare anche per la nostra sicurezza.

Siamo convinti da tempo che le collaborazioni bilaterali possano affrontare queste esigenze meglio di un quadro unanimistico di consenso, impossibile da ottenere a livello UE, e che quelle esistenti tra Italia e Francia e Germania e Francia, entrambe rese solide da Trattati internazionali, debbano affrontare in maniera preliminare e nella logica di specifici e mirati accordi industriali, le esigenze di sovranità strategica del continente.

Allargare questi bilateralismi ad un trilateralismo, che già esiste a livello di organizzazioni industriali, sarà il passo successivo, e potrà a sua volta essere alla base di altri allargamenti, pensati su specifici assi collaborativi e sulla base delle competenze da mettere in campo per il bene dell’area economica europea, creando delle supply chain efficienti a sostegno di un corretto sviluppo delle capacità produttive.

L’incontro intergovernativo bilaterale tra Francia ed Italia, previsto dal Trattato del Quirinale, che avrà luogo nel prossimo mese di aprile, sarà l’occasione per fare un punto della situazione, rilanciare le collaborazioni esistenti e metterne in campo di nuove. In questa prospettiva l’attività di IREFI, nei suoi settori di specifica competenza, sarà volta a definire insieme ai suoi partner, prima di questo importante appuntamento istituzionale, dei punti di proposta da affidare ai ministeri competenti, su attività comuni da sviluppare.

Gli incontri bilaterali organizzati nel settore delle Infrastrutture dei Trasporti, dell’Energia, della Difesa ed Aerospazio e dell’Innovazione in questi ultimi anni da IREFI, sono la base da cui queste proposte prenderanno vita, all’interno di un rapporto di fiducia e conoscenza sviluppatosi tra i player economici di Italia e Francia, che hanno preso l’abitudine ad incontrarsi e confrontarsi, ed hanno quindi dato sostanza alle idee di collaborazione proposte.

Ci sarà poi da portare questo lavoro anche a Bruxelles, chiedendo alle istituzioni europee un diverso atteggiamento, per rendere più efficienti e veloci molte procedure, ed individuare obiettivi chiari e realmente raggiungibili, ripensando soprattutto la propria organizzazione industriale. 

Un ruolo per l’Europa, basato sulle sue idealità e la sua tradizione culturale, passato il primo quarto del secolo, deve ancora, e nonostante tutto, essere affermato.

Fabrizio Maria Romano                                                                                                               Presidente IREFI